Voto di scambio: la posizione di quattro politici reggini è al vaglio
dei magistrati dell’antimafia. Sulla Calabria rischia di abbattersi un
nuovo terremoto politico. Sotto la lente della procura sarebbero le
Politiche del 2006 e le regionali del 2010 durante le quali ci sarebbe
stata una vera e propria corsa per accaparrarsi i pacchetti di voti
detenuti da personaggi degli ambienti criminali locali. I fatti
sarebbero al centro di alcune informative delle forze dell’ordine,
qualcuna già allegata ad una precedente inchiesta giudiziaria.
Per il voto al Parlamento di nove anni fa che decretò la vittoria di
Romano Prodi gli occhi sono puntati su due politici che all’epoca dei
fatti erano collocati nella coalizione di centrosinistra. Entrambi sono
stati pizzicati dagli investigatori in un albergo reggino in compagnia
di alcune persone vicine ad ambienti criminali che avrebbero garantito
il sostegno elettorale ai due esponenti politici del centrosinistra. E
alcuni personaggi in odor di ‘ndrangheta sono stati già arrestati in
precedenza a seguito di inchieste della Direzione distrettuale antimafia
reggina. Indagini che sarebbero supportate anche da materiale
audiovisivo.Per le regionali, invece, che portarono alla vittoria di
Giuseppe Scopelliti ai raggi X sono le posizioni di un esponente del
centrosinistra e di uno del centrodestra. Sul primo già ci sarebbero
riscontri importanti sul voto di scambio consumato.
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