venerdì 24 agosto 2012

Il lupo delle favole, nella tradizione Silana . . . anche contro il "malocchio".

Un lupo non voleva dire soltanto una minaccia in meno per le greggi, ma l'occasione per fare una buona scorta d'amuleti. Ad esempio la pelle della bestia e' ricca di poteri premonitori e curativi: per questo ognuno se n'assicurava un brandello da portare in un sacchetto appeso al collo, "u vurzziddru". Qualche pelo si nascondeva nella scarpetta destra dei neonati: serviva per tenere il malocchio lontano dalle creature, per farle crescere sane e forti, ma in caso di necessita' era infallibile anche come antidolorifico: bastava toccare tre volte la parte sofferente di una persona col piede del bimbo calzato dalla scarpetta perche' ogni dolore passasse all'istante.

In un paesino ai piedi della Sila, che si chiama Savelli, per la mastite si applicava, il pelo dell'estremita' della coda del lupo. Sempre In Sila qualche anziana ricorda ancora un tizio che girava con un lupacchiotto la guinzaglio per offrire i suoi servizi alle puerpere che stendavano a far il latte: faceva succhiare il latte materno al docile animale. Nei paesi di montagna, c'era un'usanza a dir poco strana: i bambini che nascevano la notte del Santo Natale si credeva che avrebbero avuto una fame lupigna o avrebbero rischiato di divenire lupi mannari!
Per eliminare quest'inconveniente si dondolava il neonato davanti all'apertura del forno prima di cuocere il pane, recitando per tre volte, la seguente filastrocca:

Abbuttati lupacchiu.                                                                                      Sfamati lupacchiotto
cu' furnu e' fattu.                                                                                           che il forno e' caldo.
Abbuttati lupinu                                                                                            Sfamati lupacchiotto
cu' furnu e' chijnu.                                                                                         che il forno e' pieno.
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mercoledì 15 agosto 2012

Omicidio a Crucoli Torretta: ucciso un'Ufficiale della Marina Mercantile.

E' successo in un paesino di pochi abitanti, che pero' nei mesi caldi e' affollato da centinaia di turisti. Crucoli Torretta, situato sul litorale ionico e' stato scosso martedi' sera da un episodio di ferocia criminalita'. Un omicidio che ha scosso il tranquillo paese di Torretta, un uomo di circa 45 anni, e' stato freddato con quattro colpi di pistola alla testa, mentre era in compagnia di suo figlio di tre anni. Si chiamava Santo Abbossida ed era un'Ufficiale della Marina Mercantile, una carriera che aveva intrapreso sin da giovane eta'. Martedi' sera in paese si svolgeva la festa patronale in ricorrenza della Madonna di Lourdes ed appena terminati i fuochi pirotecnici, intorno alle 22.00, sono stati esplosi altri quattro botti, ma stavolta non per festeggiare la madonna , ma per compiere l'efferrato omicidio. L'uomo si trovava seduto sull'uscio della porta a casa di amici, lungo la statale 106 che costeggia il litorale ionico, con il figlioletto di tre anni, quando ad un certo punto e' stato avvicinato da due uomini a viso scoperto che hanno aperto il fuoco a distanza ravvicinata verso Abbossida con quattro colpi di pistola alla testa, riversando lo stesso in una pozza di sangue. Ad accorgersi della vittima e' stata una signora di cui l'Ufficiale era ospite, attendendo il caffe' sull'uscio di porta. I soccorsi sono stati immediati anche se per la vittima sono stati vani, sono giunti sul posto i Carabinieri della stazione locale e la scientifica di Crotone, dove hanno fatto i primi rilievi ed ascoltato qualche possibile testimone. Le indagini in corso portano anche alla sua dimora de La Spezia, in Liguria dove l'uomo viveva e lavorava, alla ricerca di una pista, affinche' si faccia luce su questo terribile fatto di Cronaca. Un episodio che ha scosso il tranquillo paese di Torretta, dove finora non era mai accaduto un episodio del genere e che in questo periodo cerca di dare il suo contributo al turismo che ospita.
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venerdì 3 agosto 2012

Vibo Valentia: negano l'affitto per le vacanze ad una coppia gay.

Una storia davvero particolare quella che e' successo a Vibo Valentia, piu' che altro una notizia che nonostante, tutta la cordialita' che hanno i calabresi, stavolta si sono ritrovati davanti ad una situazione un po' spiacevole ed imbarazzante, che purtroppo hanno reagito con un po' di pregiudizi.

 "Siete una coppia gay? Allora niente casa..."

Questo e quando e' stato detto ad una coppia gay, che gli hanno negato l'affito in una casa per le vacanze. Calabria terra ospitale? Fra i tanti difetti assegnati a questa terra, quello della poca ospitalità non era davvero mai spiccato fortunatamente ma si sa che, purtroppo, ogni regola ha la sua eccezione. A raccontarcelo è Fabio Canino, conduttore televisivo e radiofonico, scrittore, attore teatrale e cinematografico (ha recitato nel terribile film, per sua stessa ammissione, che ha visto il debutto sul grande schermo della Ventura, “Fratelli coltelli” del 1997), e difensore dei diritti dei gay. Canino non ha mai nascosto la sua omosessualità anzi in lui molti hanno come trovato la forza, lo stimolo per non nascondere il proprio orientamento sessuale. La brutta notizia arriva proprio da un tweet di Canino, status che poi viene ribattuto anche sul proprio Facebook. «Calabria: rifiutato l’affitto di una casa per le vacanze ad una coppia gay. Adesso scatenatevi: Calabria si, Calabria no, gay si gay no», è il testo. La provocazione nasce da una brutta storia segnalata da un suo amico romano che non vuole assolutamente comparire perché già fortemente amareggiato per quello che è accaduto. Già ma cosa è accaduto? Succede che questo signore decide di venire a trascorrere le proprie vacanze in Calabria, per l’esattezza a Vibo Marina.
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