lunedì 29 aprile 2013

IL KASALE. La Calabria che non t'immagini in un'elegante Country House, sospesa tra passato e futuro.

Nasce a Crucoli Torretta, da un'antica costruzione ottocentesca, ad un'elegante residenza, sospesa tra passato e futuro. 
Il Kasale un tempo adibito a ricovero di Coloni e mandriani, oggi e' il riferimento ideale per chi vuole trascorrere una vacanza rilassante in un contesto raffinato ed unico, ma sopratutto per chi ama vivere con semplicita' i sapori, le sensazioni e le emozioni di un tempo antico, in un raffinato Country House di elegante modernita'. Dispone di otto unita' abitative dotate di ogni comfort. Gli arredi sono ricercati e curati nei piu' piccoli dettagli.
La colazione ed i pasti vengono serviti in un'area interna realizzata in modo assolutamente innovativo, arredato da un patio esterno con comodi divanetti e poltroncine, che accoglie il relax degli ospiti nelle ore pomeridiane e serali.
Nel Kasale e' stata concepita per i piu' giovani e per gli amanti del bistrot, un'area Lounge in cui sono serviti sofisticati aperitivi ed una ristorazione innovativa nella presentazione, rispettando tradizione e cultura.
Dalla pizza alla griglieria, dalla ristorazione tradizionale a quella piu' innovativa, con una cucina in grado di soddisfare i palati piu' raffinati.
A pochi passi dal Kasale, circa 700 mt, il mare limpido e cristallino, che caratterizza la vacanza nel suo genere e per gli amanti dello sport, calcetto, tennis ed un'immensa palestra.
Per chi volesse tuffarsi nel tempo antico, puo visitare il museo, a soli due minuti dalla struttura.
Passeggiate a cavallo, tra le campagne e le cantine del vino Ciro' doc.
Insomma tutto cio' che serve in un contesto di relax, benessere e armonia, immerso nel verde e nella melodia di una Calabria che forse nemmeno . . . immagini ! ! !

CONTINUA A LEGGERE...

domenica 28 aprile 2013

Calcio Serie b: Gli amaranti del Reggina di Mister Pillon, espulso per proteste, battuti in casa dal Brescia.

A decidere la partita tra la Reggina ed il Brescia, e' stato il gol di del difensore francese del Brescia, De Maio, al 9° della ripresa.
Cosi' i tifosi del "Granillo" tornano a casa con un altra delusione, con una partita che ha lasciato poco spazio alle emozioni. Infatti la squadra di Pillon, rischia la retrocessione, quintultima nella classifica con soli 42 punti, quando mancano tre giornate alla fine del campionato.
Il Brescia, con questa vittoria si piazza al settimo posto, a poca distanza dal Varese, in corsa per i Playoff.
L'azione che ha fatto guadagnare i tre punti al Brescia, e' partita su calcio d'angolo, che ha superato Baiocco nell'unico tiro in porta del Match al nono minuto del secondo tempo.
Nel finale gli amaranto hanno avuto un occasione da gol, arrivando ad un soffio dall'1 - 1, che pero' al 95°, e' sfumato con il triplice fischio dell'arbitro.
Nella prima mezz'ora del primo tempo la Reggina ha disputato una bella partita, decisamente superiore al Brescia che in campo era stato inesistente per i primi 46 minuti di gioco, senza nessun azione nell'area dei padroni di casa.  Tant epolemiche anche sui due calci di rigore reclamati dai giocatori amaranto e dal pubblico presente al Granillo sul risultato di 0 - 0, ma l'unica decisione dell'arbitro e' stata l'espulsione di Mister Pillon per proteste che, addirittura, non sono sembrate esagerate.
CONTINUA A LEGGERE...

E' UN CALABRESE DI ROSARNO A SCATURIRE L'INFERNO IN PIAZZA A PALAZZO CHIGI, FERENDO DUE CARABINIERI.


E' successo tutto all'improvviso e precisamente qualche ora fa, nella piazza di Palazzo Chigi, mentre al Quirinale avveniva il giuramento per il nuovo Governo.
A sparare e' stato un'uomo in giacca e cravatta, di origini calabresi e si chiama Luigi Preiti di origini Calabresi, di Rosarno in provincia di Reggio Calabria.
In Piazza e' esploso il caos totale, due Carabinieri ed una civile, sono stati feriti. Sono intervenute le forze dell'ordine e i mezzi di soccorso e si presume che l'attentatore sia uno squilibrato con problemi psichici.
CONTINUA A LEGGERE...

sabato 27 aprile 2013

MILLE ANNI DI CARCERE, NEL MAXIPROCESSO IN LOMBARDIA PER LE 'NDRINE CALABRESI.

Una camera di consiglio durata 9 ore, nel Maxi-processo con rito abbreviato sulle cosche Calabresi della 'Ndrangheta in Lombardia. 110 condanne inflitte in primo grado dal Gup Roberto Arnaldi nel novembre 2011, riducendo per alcuni le pene, come ad esempio per Alessandro Manno, capo della malavita organizzata a Pioltello, una pena ridotta da 16 anni a 15 anni e 3 mesi.
Oltre a Manno, e' stata inflitta una riduzione della condanna anche  a Cosimo Barranca e Vincenzo Mandalari, da 14 anni a 12 anni di carcere, rispettivamente considerati i capi della cosca di Milano e Bollate.
Arrestato inoltre "il capo dei capi", cosi' lo chiamavano in una riunione a Paderno Dugnano nel centro Falcone-Borsellino, anche a lui una pena scontata da 12 anni a 9 anni di reclusione.
Ed infine per Giovanni Valdes, ex sindaco di Borgarello , Pavia, 1 anno e 4 mesi per reato di turbativa d'asta. Confermate cosi' le 110 condanne emesse in primo grado,  dai sostituti pg di Milano, Laura Barbaini e Felice Isnardi alla corte d'appello, altri 16 anni di reclusione per altrettanti imputati nel maxi-processo contro le cosche della 'ndrangheta, radicate in Lombardia.
Infiltrazioni della mafia Calabrese che vennero svelate con l'operazione "Infinito" nel luglio del 2010.
Cosi' dopo anni di incertezze da parte della magistratura, che il processo di primo grado potesse andare in "fumo", la Cassazione ha fatto chiarezza, spiegando le sue motivazioni che i giudici d'appello potranno integrare con la loro sentenza la parte annullata delle motivazioni del gup. Sentenza appunto che in passato, la Cassazione aveva annullato, portando ora i giudici di secondo grado ha confermare quasi mille anni di carcere.
CONTINUA A LEGGERE...

domenica 21 aprile 2013

ROSSANO E M5S: "NAPOLITANO NON LO VOGLIAMO" . . . ANCORA UNA VOLTA IL POPOLO NON HA VOCE . . . !!!

Si e' svolta stasera la manifestazione degli attivisti del Movimento 5 Stelle della Costa Jonica del Cosentino, che ha visto scendere in piazza un corteo pacifico, snodato per le vie della citta'.
Intorno alle 19 il portavoce del Movimento 5 Stelle ha aperto un dibattito sulla rielezione di  Giorgio Napolitano, facendo notare come questo sia stato un vero e proprio inciucio costante e duraturo siglato dal centro destra e dal centrosinistra nel paese.
"Noi siamo qui stasera per dire no alla partitocrazia e alle logiche delle elite' al potere".
Il popolo vuole Rodota', noi lo vogliamo, ma purtroppo, questo e' stato un nuovo episodio dove ha fatto capire agli italiani, che il popolo non ha voce.
La ricandidatura del vecchio presidente doveva essere evidenziata dai cittadini, con il loro voto, come dice anche la Costituzione Italiana.
CONTINUA A LEGGERE...

CORIGLIANO CALABRO: UN PENSIONATO 70enne SI COSPARGE DI LIQUIDO INFIAMMABILE E SI DA FUOCO.

E' successo ieri mattina in una piccola cittadina in provincia di Cosenza, Corigliano Calabro, a due passi dalla Piccola Venezia.
Una tragedia, davanti ad un supermercato, si e' consumata ieri mattina, dove un settantenne si e' dato fuoco.
All'origine del gesto forse problemi di salute, pero' secondo gli inquirenti l'uomo avrebbe tentato il suicidio, per problemi economici, infatti, ulteriori accertamenti hanno spinto gli investigatori a ipotizzare una causa diversa. L'uomo sposato e con un figlio, pare soffrisse di una forte depressione causata da problemi di salute.
Le sue condizioni, ora sono molto gravi e secondo alcune ricostruzioni, l'uomo , poco prima delle 8 si sarebbe recato nel piazzale del supermercato in pigiama e ciabatte, in via fontanelle, nella zona Scalo di Corigliano, e dopo essersi cosparso di liquido infiammabile, si e' dato fuoco.
Sul posto sono subito intervenuti i vigili del fuoco, i medici del 118 e i carabinieri, che hanno subito soccorso l'anziano, trasportandolo in Eliambulanza all'ospedale di Cosenza, ma potrebbe essere trasferito con urgenza nel centro grandi ustioni di Brindisi.
CONTINUA A LEGGERE...

sabato 20 aprile 2013

MARE IN CALABRIA DA BOLLINO NERO. NUMEROSE LE INFRAZIONI PER INQUINAMENTO AMBIENTALE.

La Calabria come tutti sanno e' una di quelle regioni del Sud Italia che vive prevalentemente di turismo, fatto di mare e montagna. Pero' da quanto emerge da un dossier depurazione, presentato a Catanzaro da legambiente, in questi ultimi anni, il mare in Calabria e' diventato da bollino nero
Quasi 600 infrazioni, piu' di 600 persone denunciate e 103 depuratori sequestrati.
Dati davvero allarmanti che confermano la pessima qualita' delle acque, nonche' 1.041 richieste d'intervento aeeivate al numero verde "Sos Mare".
E' a dare l'allarme sono stati proprio loro, i turisti, che insieme ai cittadini locali, nei circa 80 giorni di funzionamento del servizio hanno segnalato di tutto: liquami, schiuma, spazzatura fino, addirittura ai malori ed ai ricoveri. Questi liquami di origine organica vengono riversati nei fiumi per poi confluire nel mare.
Infatti in Calabria solo il 49% della popolazione e' servita da un servizio di depurazione efficiente.
Una situazione che ha portato alla sentenza della corte di giustizia europea del 19 luglio scorso, condannando l'Italia alla mancata applicazione della normativa europea in oltre cento agglomerati italiani, 18 dei quali sono calabresi e comprendono 90 comuni.
Eppure di occasioni la Calabria ne ha avute.
Basti pensare ai 700 milioni di euro stanziati per colmare le lacune del sistema depurativo. Magli interventi delle forze dell'ordine, hanno confermato le diverse illegalita', connesse agli scarichi abusivi, malfunzionamento degli impianti e la gestione dei fanghi.
E cosi' dal dibattito con Legambiente, e' stato chiesto subito di intervenire, rafforzando la rete di controllo e monitoraggio sulla gestione e sul funzionamento degli impianti istituendo un osservatorio permanente sullo stato di salute del mare, coinvolgendo: le associazioni, le imprese e i cittadini.
CONTINUA A LEGGERE...

lunedì 15 aprile 2013

IL GIORNALISTA CALABRESE RAPITO IN SIRIA, AMEDEO RICUCCI. La sua avventura ed il suo ritorno in Calabria.

Il pericolo e' scampato, dopo  giorni di grande tormento, per i 4 giornalisti rapiti in Siria e liberati qualche giorno fa.
Tra di loro c'era anche il giornalista, inviato della Rai Amedeo Ricucci, (vedi foto) originario di un paesino della Costa Tirrenica Cosentina.
"Ci hanno tenuti in diversi posti, ma non erano proprio delle prigioni, su alcuni aspetti,  invece e' stato davvero un'incubo, eravamo dei prigionieri, trattati pero' con i guanti bianchi". E' cosi' che racconta la sua avventura il giornalista calabrese, fermato in Siria insieme ad altri tre colleghi. "Non ci hanno fatto del male, stiamo tutti bene, anche se eravamo in mano ad un gruppo islamista armato, che non fa parte dell'Esercito Siriano".
In questi giorni c'e' grande attesa a Cetraro, il piccolo borgo dove il giornalista vive, ed e' pronto ad accoglierlo a braccia aperte, tanto che il sindaco dello stesso paese, organizzera' un consiglio comunale straordinario, in occasione del Ricucci. La sua famiglia dopo giorni di attesa, si prepara festosamente ad accoglierlo, dopo che, lo stesso Amedeo insieme agli altri colleghi  Susan Dabbous, Andrea Vignali ed Elio Colavope, rapiti in Siria, verrano ascoltati dalla procura di Roma per alcune delucidazioni sul loro rapimento.
Un sequestro dove ancora tanti sono i punti oscuri, che il Sostituto Procuratore Francesco Scavo, sta cercando di fare luce, aprendo un fascicolo, ipotizzando un sequestro di persona con finalita' di terrorismo.
Una vicenda, che anche il governo dovra' riferire in Parlamento.
CONTINUA A LEGGERE...

venerdì 12 aprile 2013

I GRILLINI CALABRESI contro l'Assenteismo. Un sistema criminale fatto di bugie, che ha portato al TRACOLLO MORALE.

Vi ricordate la vicenda successa qualche giorno fa a Reggio Calabria sull'assenteismo?
Dove furono arrestate 17 persone con l'accusa di truffa e falso, per aver raggirato un'ente comunale al servizio del cittadino.
Bene ... e' qui che entra in gioco il Movimento 5 Stelle della Calabria e di Reggio Calabria, in occasione appunto di questa operazione che ha coinvolto 95 spensierati dipendenti comunali.
"Stiamo parlando dello Specchio di un modello politico fallimentare", dicono i Grillini, un sistema fatto di bugie, omerta', complicita' e truffa che ha avuto come unico scopo solo quello di andare a fare Shopping tranquillamente, come semplicemente accompagnare i propri figli a scuola, dopo aver timbrato il loro badge, oppure ancora prendersi il caffe' in santa pace al bar piu' vicino, chiacchierando tranquillamente del piu' e del meno, mentre quelli meno fortunati, combattono per trovare un posto di lavoro, o meglio, si sforzano, chi c'e' l'ha, di tenerselo caro. E magari questi dipendenti comunali, che abbandonavano il posto di lavoro impunemente, erano quelli che un po' di tempo fa protestavano rabbiosamente in piazza Italia per il ritardo pagamento del loro stipendio, ribadisce il M5S.
Un meccanismo, che nella nostra amata Calabria incita ancora di piu' a delinguere, facendo passare un comportamento del genere, reato da codice penale, come un qualcosa di universalmente tollerato. In conclusione un modello che ha portato al tracollo morale ritenuta infine, un'assuefazione all'illegalita'.

POTREBBE INTERESSARVI ANCHE:
CONTINUA A LEGGERE...

mercoledì 10 aprile 2013

LA 'NDRANGHETA VOLEVA RAPIRE BERLUSCONI NEGLI ANNI '70.

Erano gli anni '70, quando la 'ndrangheta calabrese decise di rapire Silvio Berlusconi, ma gli fu impedito dalla mafia siciliana.
Cio' e' stato pubblicato sul Corriere della Calabria, insieme a dei verbali inediti che ricostruiscono la trasferta meneghina dei boss Stefano Bontade e Paolo De Stefano, servita a dissuadere le 'ndrine, nel significato calabrese cosca, che deriva dalla parola appunto, 'ndrandgheta.
Fu firmato un Patto tra calabresi e siciliani, che pero' fu mal digerito da alcune cosche e provoco' una frattura al vertice della 'ndrangheta, che ebbe pesanti ripercussioni negli anni successivi.
Per impedire il sequestro del cavaliere, si mise in moto anche la massoneria deviata, e a Milano si svolse un'importante incontro, quello tra i due boss accennati all'inizio del post.
Quell'incontro infatti servi' proprio a saldare il patto tra Calabresi e Siciliani, per impedire il rapimento.
CONTINUA A LEGGERE...

martedì 9 aprile 2013

REGGIO CALABRIA: "Operazione Torno subito". La Guardi di Finanza scopre, la truffa dell'assenteismo.

Era il 16 febbraio del 2011, quando la Guardia di Finanza di Reggio Calabria scopre qualcosa di anomalo, davanti a Palazzo san Giorgio. Il Comune e' ancora chiuso, e fuori stazionano un gruppo di persone in attesa che il portone dell'ufficio pubblico si apre.
Quando cio' accade, i militari delle fiamme gialle annotano, che alcuni soggetti dopo aver varcato l'ingresso di Palazzo San Giorgio e diretti verso il badge, dove si timbra l'orario di arrivo, per iniziare a lavorare, succede una cosa strana. Una volta timbrato il cartellino, si allontanano in macchina senza farvi piu' ritorno.
Gli inquirenti decidono cosi' di piazzare una telecamera all'interno del palazzo, proprio sopra il lettore badge.
Da quelle riprese emerse l'esistenza di diversi  e numerosi gruppi di impiegati che, scambiandosi favori a vicenda, erano soliti timbrare i relativi badge personali in ingresso ed uscita, attestando cosi' falsamente la propria presenza sul posto di lavoro e percependo di conseguenza il corrispettivo stipendio, indebitamente erogato dall'ente di appartenenza.
Ma il "premio" per il piu' generoso, spetta a un impiegato della segreteria del gabinetto del sindaco che risulta aver timbrato per ben 272 volte, il badge a deisuoi colleghi, mentre il detentore di un altro record, va ad un impiegato, che si sarebbe allontanato dal proprio posto di lavoro, per un totale di 163 ore con un danno erariale all'ente di 1.300 euro.

CONTINUA A LEGGERE...

lunedì 1 aprile 2013

SCOSSE DI TERREMOTO ANCORA IN CALABRIA. Una delle regioni piu' a rischio sismico dell'Italia.

La prima scossa ha avuto l'epicentro il mare con magnitudo 3.2, un secondo movimento terrestre e' stato invece avvertito nella Piana di Sibari.
Intorno alle 5:07 e' stato registrato un sisma al largo della costa est della Calabria, davanti alla provincia di Cosenza, con un'ipocentro a 32,3 km di profondita' ed epicentro nei piccoli comuni di Cropalati, Calopezzati, Crosia, Paludi e Rossano.
Fortunatamente nessuna segnalazione e' arrivata alle autorita' competenti, per danni a cose o persone, anche se la prima scossa e' stata avvertita intorno alle 3:34, con un magnitudo un po' piu' basso, 2.3.
Mentre una terza scossa e' stata registrata in mare, al largo di Vibo Valentia, questa volta lontano dalla terra ferma, alle 6:12, nel distretto sismico della Costa Calabria Occidentale, con un magnitudo 2.1.
Nel 2013, sono state diverse le scosse che hanno allertato la Calabria, tanto e' vero che e' stata considerata una delle regioni ad alto rischio sismico.
Infatti l'alta sismicita' della Calabria in pratica e' una delle manifestazioni dei rapidi processi di evoluzione geologica in atto nella regione e nel centro del Mediterraneo. E' poiche' i processi geologici, com'e' noto durano milioni di anni, e' evidente che terremoti distruttori, come ad esempio quelli del 1638, 1783, 1888, 1905, 1908 che hanno colpito piu' di 400 comuni della nostra regione, continueranno a scuotere la Calabria ancora per molto tempo.
Così com'e' altrettando evidente che piu' ci si allontana dall'ultimo forte evento sismico, piu' aumentano le probabilita' del suo ripetersi.
CONTINUA A LEGGERE...