lunedì 29 luglio 2013

CUTRO: sfrecciava lungo la Costa con l'acquascooter, sprovvisto di patente nautica. Multa di 2754 euro e sequestro del mezzo.

IL lavoro delle capitanerie di porto in questo periodo inizia a a concentrarsi sempre di piu', specie sul tratto di costa compreso tra San Leonardo e lo Steccato di Cutro, piccole frazioni della provincia di Crotone.
Diverse sono state le segnalazioni provenienti da turisti e bagnanti in vacanza in quel tratto di mare e riguardanti l'utilizzo degli acquascooter in prossimita' delle zone di mare riservate alla balneazione.
L'ordinanza di sicurezza balneare della Capitaneria di Porto di Crotone, riserva infatti, in via esclusiva alla balneazione, la fascia di mare di 150 metri dalla battigia, per chi non lo sapesse, riguarda quel pezzo di spiaggia battuta dalle onde.
Cosi' al fine di reprimere comportamenti un po' anomali e poco desiderati, ma sopratutto molto pericolosi per l'incolumita' dei bagnanti, sono stati effettuati dei servizi di Polizia Marittima con l'impiego sia di unita' navali che di personale in militare in borghese.
E proprio in uno di questi controlli, si e' proceduto al fermo di un'acquascooter il cui conducente navigava anche senza patente nautica, oltre che a viaggiare  nella fascia di mare, riservata alla balneazione di soli natanti. Cosi' a seguito di tali accertamenti su queste infrazioni, il mezzo e' stato posto sotto sequestro e trasportato presso la Capitaneria di Porto di Crotone.

A carico del conducente, oltre alla contestazione della navigazione a motore nella fascia riservata alla balneazione e' stata irrogata una sanzione di circa 2754 euro, per aver condotto l'acquascooter senza patente nautica.
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sabato 27 luglio 2013

LAMEZIA TERME: Di Pietro dice: "lo Stato e' un Berlusconi, vestito da Pd".

E' stato protagonista questa sera a Lamezia Terme, il Leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, attaccando il patto tra Democratici e Pdl, affermando che le due forze hanno fatto alleanza solo per sistemare i propri affari, commentando inoltre, a margine di un'iniziativa del partito, la proposta di depenalizzazione del reato di finanziamento illecito dei partiti avanzata dal Pdl.
Infatti non ha nessun senso depenalizzare un reato che ha permesso di scoprire le malefatte della prima e seconda Repubblica.
Non ha risparmiato critiche anche all'attuale governo, nato e basato sopratutto sull'ipocrisia per illudere il cittadino, facendogli credere che  nonostante il centrodestra ed il centrosinistra si fossero presentati l'uno in alternativa all'altro si mettevano insieme per venire incontro alle necessita' dei cittadini.
Invece e' emerso che si sono messi insieme soltanto per sistemare i loro affari, dall'eliminazione della legge sui finanziamenti, alle riforme costituzionali, voto si scambio e tanto altro.

Infine conclude lo stesso Di Pietro, che purtroppo il Governo "predica bene e razzola male", appunto perche' alla base di tutto manca proprio, un compromesso nobile, derivante dal fatto che non vogliono andare a votare perche' non sanno chi potrebbe andare a votare perche' non sanno chi potrebbe vincere, insomma e' un "Berlusconi vestito da Pd".
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domenica 14 luglio 2013

Il Folklore della Calabria. Una tradizione popolare tramandata nel tempo.

Le innumerevoli tradizioni popolari della Calabria tramandate oralmente, nel corso dei secoli, da generazione in generazione, sono parte integrante dell'eredita' folkloristica Calabrese, che e' riuscita a mantenere un forte legame con il passato e la sua popolazione.
Varie sono le ritualita' tradizionali, dai canti alle danze, che ancora oggi, vengono eseguite durante le processioni.
Il Folklore della Calabria, cosi' come gran parte della cultura Calabrese, e' intriso da un forte senso di religiosita per cui trova la sua massima espressione, specie in occasione delle grandi festivita' cristiane. Tantissimi sono i riti nella Settimana Santa e tra questi, molto sentito, e' quello dei vattienti, che si celebra il Sabato Santo a Nocera Terinese a Catanzaro e quelle di Tiriolo, Girifalco, Amantea, Cassano allo Ionio, Serra San Bruno, Vibo Valentia e Caulonia.
Molto convolgente tra l'altro e la Giudaica di Laino Borgo, che si svolge per le vie del paese e la naca di Catanzaro, che e' una delle processioni piu' diffuse del Venerdi' Santo.
Numerosi sono i pellegrinaggi e le feste in onore della Madonna, nei centri costieri, come ad esempio quella di Capo Colonna a Crotone, che viene celebrata a Maggio con processione notturna dalla Cattedrale al Santuario di Capo Colonna di Crotone.
Da ricordare anche le feste e le sagre paesane, come quella della cipolla rossa di Tropea, che viene festeggiata a Ricadi in agosto, la sagra della 'nduja a Spilinga sempre in Agosto e nello stesso periodo, la Sagra della Sardella a Crucoli, un paesino a 7 km di altitudine dalle bellissime spiagge di Torretta, sul litorale ionico.
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OPERAZIONE ANTIDROGA, OLTRA 50 ARRESTI. SCOPERTI GLI AFFARI TRA 'NDRANGHETA E CAMORRA.

Una nuova unione, sta per dilagare nella nuova criminalita' organizzata, "i nuovi affari tra 'ndrangheta e camorra", che si stanno diramando in quattro nuove organizzazioni criminali.

Sono 50 le persone destinatarie di ordinanze di custodia cautelare dopo maxi operazione antidroga dei Carabinieri del Comando Provinciale di Roma.
I militari stanno eseguendo arresti, perquisizioni e sequestri nel Lazio, Lombardia, campania e Calabria.
Forti gruppi criminali che operavano non solo in Italia, ma anche alle Canarire, intrattenendo affari che riconducevano alla 'ndrangheta e alla camorra, oltre alla Criminalita' organizzata SudAmericana ed Albanese.
Le quattro organizzazioni criminali, importavano dal sudamerica ingenti  carichi di cocaina, hashish e marijuana nella capitale.

Infatti durante queste indagini, fatte di sopraluoghi ed intercettazioni, sono emerse, numerosi documenti, riguardante la trattativa in Colombia, riconducibili al narcotrafficante, arrestato di recente, Roberto Pannunzi, all'epoca latitante.
Insomma un duro colpo alla criminalita' organizzata, ma sopratutto alla camorra ed alla 'ndrangheta.
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mercoledì 10 luglio 2013

IL CAPRIOLO "CARLETTO", SALVATO E RIPORTATO NEL PARCO DELLA SILA.

E' stata la Polizia Provinciale di Cosenza che dopo alcune segnalazioni, e' riuscita a recuperare un  Capriolo che era finito sulle strade ad alta percorrenza.
"Carletto" cosi' si chiamava il cucciolo, si era smarrito ed era finito su di un'arteria stradale che rischiava di essere investito dalle auto.
Accaduto in un'area del Parco Nazionale della Sila, in localita Carlomagno, il piccolo, dopo eseere stato recuperato dalla stessa Polizia Provinciale, e' stato portato in un centro natura del Corpo Forestale dello Stato, dove si trovano gia' altri piccoli trovatelli o feriti di Capriolo o di Cervo.
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lunedì 8 luglio 2013

CROTONE: Agente della Polizia Stradale, travolto e ucciso da un'auto pirata.

Si chiamava Massimo Imperi, 34 anni, originario di Sapri, Salerno e prestava servizio presso il Commissariato di Crotone.
l'altra notte, verso l'1,40, era intervenuto per segnalare un'incidente stradale sulla strada statale 107 Silana-Crotonese ma e' stato travolto e' ucciso da un'automobilista, che sottoposto successivamente a test alcolemico, e' risultato avere valori superiori a quelli consentiti dalla legge.
La pattuglia, con a bordo lo stesso Imperi di cui ne era il capo, si e' subito precipitata sul luogo, dopo che un'auto, a seguito di un'incidente autonomo, si era posizionata pericolosamente al centro di una curva.
I due Polizziotti si erano immediatamente dati da fare per regolarizzare il traffico e piazzare delle torce a vento con lo scopo di  segnalare la presenza del sinistro.
E' stato proprio a questo punto che la vettura condotta da S.B., residente in un Comune della provincia di Ctotone, avrebbe superato la fila di altre auto non coinvolte che si era via via formata sulla carreggiata, investendo in pieno Imperi e scaraventando il corpo dell'agente di polizia ad una distanza abbastanza notevole dal luogo dell'impatto. Purtroppo per lo stesso non c'e' stato nulla da fare: la morte e' stata istantanea, mentre il suo collega, illeso,  davanti a quella scena e' rimasto sotto shock.

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sabato 6 luglio 2013

IL NARCOTRAFFICANTE, Boss della 'ndrangheta Calabrese arrestato in Colombia, e' arrivato a Roma.

Il boss del narcotraffico Roberto Pannunzi, arrestato la scorsa notte in Colombia e' rientrato questa sera intorno alle 20:20, all'eroporto di Fiumicino via Madrid in un volo di Linea Alitalia.

Il Pablo Escobar Italiano era residente  da anni in Colombia, a Bogota', anche se ha vissuto per un lungo periodo a Cucuta, alla frontiera con il Venezuela, anche a Cali e Medellin, citta' dove operano i principali cartelli della droga del paese.
A parlare e' il capo della Polizia Colombiana il Generale Jose' Roberto Leon Riano, che ha definito il Boss della 'ndrangheta Calabrese, "un pesce molto grosso del narcotraffico e della mafia italiana".
Lo stesso Pannunzi gestiva diverse imprese commerciali che rappresentavano una copertura, per nascondere le sue attivita' criminali, precisando il Generale Lion, in una conferenza stampa, che il Boss ha sempre mantenuto "un profilo molto basso".

Un risultato brillante ribadisce ancora il Generale, di un'alleanza  strategica transnazionale, alla quale hanno preso parte le polizie dell'Italia e della Colombia, cosi' come gli agenti della DEA Americana.
Un'ordine di detenzione internazionale quello di Pannunzi emesso dall'Interpol risalende al 20 giugno del 2012, a seguito di una richiesta della magistratura di Firenze, rilasciata in base ad un rapporto a 4 delitti vincolati proprio al narcotraffico.
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CATTURATO IL PRINCIPE DEL NARCOTRAFFICO. PANNUNZI, IL BOSS DI SIDERNO, RICERCATO IN TUTTA EUROPA.

Era in continuo affare con la 'Ndrangheta e la Mafia, per traffico di droga ed era definito un Broker internazionale per traffico di stupefacenti.
Roberto Pannunzi, 67 anni, originario di Reggio Calabria, e' stato arrestato in Colombia, definito dalle autorita' di Bogota', il numero uno, nel traffico internazionale di stupefacenti, insomma il "Pablo Escobar" italiano. Il boss di Siderno e' stato protagonista di recente  di due fughe da due strutture sanitarie di Roma.

E' stato definito il principe del narcotraffico, in grado di far arrivare la droga dalla Colombia in Italia.
In questa nuova rotta infatti, i narcos fanno uscire la droga dal paese in motoscafi dieretti in Centroamerica o in Ecuador. Il viaggio prosegue poi via container verso la Spagna e di conseguenza anche in Italia.
Un uomo dove gli piaceva vivere nel super lusso, ville di pregio, yacht e macchinoni, un uomo di potere dove con il denaro e' sempre riuscito ad ottenere tutto, come nel lontano 1994 proprio in Colombia, precisamente a Medellin. A gli agenti che lo avevano catturato e lo stavano ammanettando, offri' un milione di euro in cambio della sua liberta'. Considerato inoltre interlocutore privilegiato dei produttori di cocaina colombiani, con contatti addirittura  anche con la mafia siciliana e con personaggi di spicco riconducibili al boss Provenzano. Insomma un uomo che era in grado di esportare fino a due tonnellate al mese di  cocaina  dalla Colombia all'Europa.
Oggi il Boss Pannunzi finisce la sua corsa in un centro commerciale di Bogota', dove viene catturato ed arrestato, sotto falso nome, perche' trovato in possesso di una carta d'identita' falsa, sotto il nome di Silvano Martino.
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martedì 2 luglio 2013

Reggio Calabria: Imprenditori che si ribellano al pizzo. Operazione "Alba di Scilla 3".

L'operazione e' stata denominata "Alba di Scilla 3", che ha portato all'arresto di 7 presunti affiliati al clan Nasone-Gaietti, tutti accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione tentata e consumata e intestazione fittizia di beni.
L'ennesima operazione coordinata dalla Dda di Reggio Calabria che colpisce al cuore i clan di Scilla, facendo luce, oltre all'ingerenza delle cosche negli appalti della Salerno-Reggio calabria, ma sopratutto sull'imponente dominio economico di Scilla.
Una dura operazione che all'inizio gli inquirenti erano stati obbligati a condurla da soli, a causa dell'atteggiamento omertoso di quegli imprenditori che preferivano il silenzio alla denuncia di storsioni ed altre angherie subite.
Le forze dell'ordine raggiungendo ottimi risultati, inferendo duramente sulle cosche, i cui capi e gregari, oggi affrontano durissime richieste di condanna, infatti proprio da qui che l'atteggiamento di alcuni imprenditori sembra parzialmente cambiato.
Questo dimostra infatti che denunciare e continuare ad operare in un territorio ad alta densita' mafiosa e' possibile, anche se, nonostante clamorosi arresti che ha portato dietro le sbarre la colonna vertebrale dei clan, la 'ndrangheta ha continuato a intimidire piccole e grandi imprese, taglieggiare ditte impegnate sulla A3, e' questo fa capire che a Scilla nulla e' cambiato.
Un modo per ribadire il proprio potere sul territorio, capitalizzando somme necessarie per sostenere i familiari dietro le sbarre.
Ma una cosa e' certa, che almeno l'atteggiamento degli imprenditori e' davvero cambiato.
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lunedì 1 luglio 2013

CATANZARO: Operazione SIESTA. Malati in attesa e dipendenti dal barbiere.

Ancora bufera sulla Sanita' Calabrese, e stavolta vede coinvolta, l'ex azienda sanitaria 7 di Catanzaro Lido.

C'e' chi andava a fare la spesa, chi portava i figli a scuola o addirittura andava a farsi una spuntatina ai capelli dal barbiere, mentre lasciavano i pazienti in attesa.
Stamane infatti quasi tutti i dipendenti, circa 95 su 110, dell'azienda in questione, gravata di truffa, hanno ricevuto un avviso di conclusione delle indagini in cui vengono loro contestate le accuse di truffa e abuso d'ufficio.
L'operazione viene denominata: "Siesta", dove gli accertamenti hanno fatto emergere un vero e proprio sistema di cui usufruivano tutti, medici ed infermieri, dalle assistenti sociali a quelli amministrativi, tutto questo a scapito degli utenti. L'indagine vera e propria e partita nel lontano 2008, su una denuncia che informava le autorita' delle continue manomissioni del lettore ottico, ovvero del badge magnetico .
Cosi' gli inquirenti per individuare gli autori degli atti di vandalismo, piazzarono delle telecamere, con lunghe attivita' di pedinamento degli stessi militari.
Hanno cosi' scoperto che i vari dipendenti una volta strisciato il badge personale, riuscivano per dedicarsi a diverse attivita', come dal fare la spesa, a portare i propri figli a scuola o persino dal barbiere, "per una piccola acconciatura".
Infine dopo la notifica dell'avviso di conclusione delle indagini, i 95 indagati hanno venti giorni di tempo per chiedere ai pm di essere ascoltati e poter chiarire cosi' la loro posizione.
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