martedì 23 febbraio 2010

Da Messina a Vibo Valenzia, catastrofi naturali impreviste.

 

MESSINA E VIBO VALENTIA,LA RABBIA DELLA “NATURA.

Dopo l'intensificarsi delle pioggie nelle ultime settimane dal messinese a Vibo Valentia la terra continua a franare, trascinando insieme alle vite umane gli strascichi di tanti pronostici catastrofistici che hanno acquistato, nella cronache di questi giorni, sempre più spazio e attenzione mediatica.

LA TERRA CHE FRANA A VIBO VALENTIA. 

Una soglia di preoccupazione alimentatasi esponenzialmente dopo le conseguenze del violento nubifragio che, all'inizio dello scorso autunno, è costato la vita a 37 persone e che ha causato la devastazione della maggior parte dei comuni nella zona dei Monti Nebrodi, in Sicilia.

LA CATASTROFE DI MONTI NEBRODI.

Oggi i riflettori dell'emergenza si spostano in Calabria: a quattro mesi dalla tragedia, lunedì scorso, 2300 abitanti del comune di Maierato sono stati fatti evacuare dopo che il modesto rilievo collinare su cui si adagiavano parte delle abitazioni e delle infrastrutture è letteralmente collassato su se stesso. Una scena sconvolgente, filmata e immortalata su Youtube, per essere presto diffusa presso i più blasonati social network della rete.

Un fenomeno sconvolgente come quello verificatosi a Maierato potrebbe cancellare un'intera cittadina, far sparire nel nulla gli abitanti di una piccola comunità: non si tratta di un'esondazione o di una frana localizzata, ma di un'area pari a ben 100000 metri quadri (circa dieci campi di calcio messi insieme) che è stata letteralmente ingoiata dalla terra, restituendo solo macerie. «O c’è un piano serio che investa, piuttosto che in opere faraoniche, nel garantire la sicurezza in queste zone del paese, o si potranno avere altre sciagure» ha commentato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a proposito delle recenti emergenze ambientali, ribadendo di essersi accorto da tempo della gravità della situazione, e ammettendo di aver rilanciato in più circostanze il tema del diffuso dissesto idrogeologico, in gran parte causato dall'abusivismo, nel messinese come in tante altre parti d'Italia.

Disegnando la resa dei conti di quella che sembra essere una sorta di malattia endemica del nostro Paese, Legambiente certifica che in Italia il 77% dei Comuni ospita abitazioni costruite a ridosso di zone considerate rischiose: siamo contraddistinti da un primato europeo che riporta la cifra di ben 5.581 comuni italiani a rischio idrogeologico, di cui 1.700 per frane, 1.285 per alluvioni, e addirittura 2.596 comuni che contano il rischio per frane e alluvioni insieme.

Se questi numeri non fossero già sufficienti a far accapponare la pelle, il bassissimo livello di precauzione della politica può essere denunciato dal taglio operato dal governo Berlusconi con la legge Finanziaria, che ha ridotto i fondi stanziati per la protezione del territorio dai 510 milioni di euro del 2008 ai 93 milioni previsti per il 2011. Intanto le perizie tecniche effettuate sulla zona adiacente alla frana hanno consentito agli sfollati di Maierato di far ritorno alle proprie abitazioni, tra giovedì e venerdì: per ora il pericolo pare scongiurato. La procura di Vibo Valentia ha aperto un fascicolo che si inserisce in una serie di inchieste già avviate da tempo sui pericoli del dissesto idrogeologico. In Sicilia, entro il fine settimana, è atteso il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso.

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mercoledì 10 febbraio 2010

Strade e autostrade illuminate dall’energia del vento.

L’ENERGIA DEL VENTO, ILLUMINA LE NOSTRE STRADE.

Arrivano i nuovi lampioni da strada o autostrada che si chiamano: turbine light alimentate dall’energia del vento e inoltre sono eleganti belli e molto economici, visto che per alimentarsi, non hanno bisogno della corrente elettrica.

Non e detto poi, che debbano funzionare solo in delle zono dove tira molto vento, ma hanno la capacità di produrre energia anche solo al semplice spostamento d’aria, provocato dalle auto, camion e mezzi di trasporto che circolano vicino a questi lampioni.

Un’idea davvero geniale.

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martedì 9 febbraio 2010

Dopo il caviale calabrese, la sardella, arriva la “salsiccia calabrese”.

 

LA SALSICCIA CALABRESE.

Anche la salsiccia come la sardella ha delle origini molto antiche.

La sua lavorazione e molto complessa e curata.

Viene presa della carne di maiale viene tritata e condita al punto giusto con gli odori necessari, tipo semi di finocchio, sale e per renderle piccante una dose di peperoncino rosso macinato, va amalgamato il composto con il condimento e dopo, il tutto messo in delle apposite budelle, dopodicche vanno lasciate ad asciugare all’aria per farle stagionare, ognuno a proprio piacere.

Ha un gran successo in tutta italia, la salsiccia calabrese, dovuta alla nostra devozione verso la nostra terra, da tutte le parti del mondo.

…E RICORDATI UNA COSA, UN VERO CALABRESE QUANDO TORNA IN CITTA E LASCIA LA PATRIA, LA PRIMA COSA CHE METTE IN VALIGIA E…LA SALSICCIA CALABRESE.

GUARDA IL VIDEO.

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lunedì 8 febbraio 2010

La malattia del secolo, molto diffusa dopo i 65 anni, ma anche tra i giovani fa il suo corso.

ICTUS ISCHEMICO O EMORRAGICO.

 

L’Ictus, è una sindrome caratterizzata dall'insorgenza improvvisa di deficit neurologici determinati da un danno a livello del tessuto cerebrale dovuto a cause circolatorie. Si


distinguono due tipi principali di Ictus: ischemico ed emorragico. Il primo è causato da un’occlusione di un’arteria con conseguente interruzione del flusso sanguigno nell’area irrorata dal vaso occluso e successivo danno a livello della zona interessata; il secondo invece è dato dalla
rottura dei vasi sanguigni nel cervello con conseguente emorragia cerebrale.

Un neurologo riesce a stabilire che se si riesce ad intervenire entro tre ore dall’attacco, si può facilmente rimediare.

Ed ecco il segreto per vedere se qualcuno ha avuto un ictus cerebrale:

- chiedete alla persona di sorridere (non ce la farà);

- chiedete alla persona di pronunciare una frase completa (ad esempio: oggi è una bella giornata) e non ce la farà;

- chiedere alla persona di alzare le braccia (non ce la farà o le alzerà solo parzialmente);

- chiedere alla persona di mostrarvi la lingua (se la lingua e gonfia o la muove solo lateralmente e un segno di allarme);

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mercoledì 3 febbraio 2010

Bocchiglieresi e Torrettari. L’avventura continua ... Dopo il campeggio una bella grigliata di carne alla calabrese.

grigliata alla barracca.

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Vi ricordate a giugno del 2008 la combriccola del campeggio delle nostre avventure, a livorno..., bene questa volta siamo passati dal mare alla terra.
Ci siamo riuniti un sabato di febbraio 2010 nella nostra baracca in campagna, a Campi Bisenzio, in provincia di Firenze e ci siamo dati alla pazza gioia, tutta robina bona e soprattutto “calabrese”.
Ci siamo ritrovati verso le 17.00 del pomeriggio, abbiamo cominciato ad accendere il fuoco, un pò per scaldarci e per preparare la brace per la sera, faceva freddo e cosi’ con un pò di vino abbiamo cominciato a scaldarci.
Alle 18 c’eravamo tutti, cosi’ abbiamo cominciato con un aperitivo calabrese, abbiamo preso un bel pecorino fresco crotonese e credetemi in 10 minuti abbiamo finito una forma, un pò di salsiccia stagionata piccante e quando la brace era quasi ardente, abbiamo buttato su della pancetta
e non vi dico…!!!
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