Reggio Calabria. Bronzi di Riace da esportazione? A rilanciare la vecchia idea, che tante polemiche ha sollevato negli anni scorsi, è stato il critico d’arte Vittorio Sgarbi, già parlamentare eletto in Calabria. Il noto personaggio del mondo della cultura e dello spettacolo, nel corso di un incontro organizzato alla BIT, ha definito le due statue “i reperti più belli mai scoperti negli ultimi anni nell’intero Paese. Vanno valorizzati maggiormente”, ha affermato Sgarbi.
La ricetta è vecchia di una decina d’anni: esportare i Bronzi, “farli uscire dalla Calabria, mandandoli in giro per il mondo, per promuovere l’immagine di questa terra e per avere, al tempo stesso, anche un ritorno in termini economici”, ha teorizzato il professore. “Avete dei luoghi di attrazione turistica invidiabili”, ha aggiunto Sgarbi all’indirizzo della delegazione istituzionale della Regione a Milano. Affermazioni che, nello stile provocatorio di un personaggio che ha sempre scelto di andare sopra le righe per fare notizia, hanno comunque sortito l’effetto di lanciare un nuovo sasso nell’acqua stagnante del futuro dei Bronzi.L’idea di far viaggiare i Guerrieri risale al 1984, quando fu avanzata una proposta di trasferirli a Los Angeles in occasione delle Olimpiadi. Ma né in quella circostanza, né successivamente i Bronzi si mossero dalla città calabrese dello Stretto.
Nel 2003 fu bocciato con un referendum popolare dal risultato plebiscitaria anche la possibilità di spedire in giro per il mondo dei cloni delle due statue. Cloni che, in realtà, seppur con dimensioni più piccole e in materia diverso, esistono eccome e sono custoditi, come le copie della maggior parte del patrimonio scultoreo italiano, presso l’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro.
La vicenda dei Bronzi è tornata dì attualità nel 2009, quando il governo Berlusconi ipotizzò un temporaneo trasferimento sull’isola della Maddalena dove si sarebbe dovuto svolgere il G8. Evento poi spostato nella terremotata città de L’Aquila, dove i Bronzi non hanno messo piede. Anche perché, postasi la questione del restauro, i Guerrieri sono stati spostati per un check-up nel laboratorio appositamente allestito nella sede del Consiglio regionale, dove ancora oggi si trovano e da dove presto ripartiranno verso il ristrutturato Museo Nazionale della Magna Graecia. Fu così sventato l’ennesimo tentativo di spogliare la città dei suoi beni più preziosi, che però evidentemente continuano a far gola. Adesso l’ultima proposta di Sgarbi. Che i reggini, probabilmente, non gradiranno.
Nessun commento:
Posta un commento