venerdì 16 aprile 2010

Dopo la nascita dell’automobile ci fu Carlo Carulli, un cittadino di cremona che si sottopose all'esame di guida.

 

il primo cittadino italiano

che gli fu rilasciata la

patente di guida.

 

Nel 1901 Carlo Carulli, il primo cittadino di Cremona, si sottopose all'esame di guida che si concretizzò in una passeggiata dove lui stesso illustrò all'ingegnere che  stava esaminando i particolari tecnici del veicolo a motore. Ottenne così la licenza di conduttore e nel 1910 costituì la prima attività di servizio pubblico.
Il primo semaforo venne installato a Milano e funzionava quotidianamente dalle 15,15 alle 19,15: si illuminava con una luce rossa indicante lo stop per le automobili e i motocicli; bianca e rossa per il via ai pedoni e lo stop ai veicoli; gialla per il via ai tram; verde per il via alle automobili e ai motocicli. Inizialmente, però, il pubblico, che non era abituato alle segnalazioni luminose, invece di seguirne le indicazioni si fermava a guardare incuriosito,bloccando il traffico.
Ma la regola che ingenerò più confusione fu quella relativa al senso di marcia. Alla fine dell'800, infatti, in alcune regioni si teneva la destra, mentre in altre si teneva la sinistra. A Torino, per esempio, le automobili procedevano "a manca" per seguire i tram.
In qualche città, addirittura, si doveva tenere un senso all'interno del centro, e il senso inverso fuori dall'abitato. La regola generale di tenere la destra arrivò nel 1905, ma con un'importante eccezione. Alle città che avevano più di 25 mila abitanti, infatti, fu data la possibbilità di prescrivere che al loro interno si potesse tenere la sinistra, purchè si fosse provveduto ad avvisare gli automobilisti con appositi cartelli. Com'è ovvio, ne derivò una gran confusione. L'ultimo centro ad abbandonare la circolazione a sinistra, nel 1925, fu Milano, che in questa circostanza venne battuta sul tempo da Roma.

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