domenica 6 ottobre 2013

CALABRIA, ORMAI SENZA PIU' STRATEGIA INDUSTRIALE.

Una regione politicamente ed economicamente parlando, abbandonata un po' a se stessa.
Lo dichiarano infatti le debolezze e la difficolta' delle piccole imprese della regione a cui bisogna dare risposte per una loro crescita dimensionale legandola alla innovazione ed alla ricerca, e si aggiungono gli effetti della crisi economica e industriale nel Paese che mette a rischio la gia' fragile presenza industriale della Calabria.
Infatti a prendere posizione su quest'ultimo punto e la Cgil, che punta i piedi per affrontare "energicamente" le vertenze con Ansaldo Breda e la nuova pignone affinche', definiscano i piani industriali di rilancio dell'intero gruppo dei diversi siti sopratutto quellli meridionali.
Insomma due colossi, che cercano in una regione come la Calabria, sicurezza e futuro e che abbiano come vincolo la difesa della produzione industriale e occupazionale senza poter speculare sull'affidabilita' dei gruppi che hanno voglia di intervenire.
Un altro grosso problema, sottolinea la Cgil e quello dei grandi gruppi industriali che non possono assumersi la responsabilita' di allontanarsi dal Mezzogiorno e dalla Calabria.
Ma su questo punto il sindacato chiede aiuto anche al Governo, ricordando che bisogna costruire delle politiche produttive in grado di orientare la produzione anche nella nostra regione, che ha bisogno principalmente di un inversione di tendenza nelle politiche industriali.

Nessun commento:

Posta un commento