venerdì 6 maggio 2011

CALABRIA: VIBO VALENTIA, TRATTATI COME SCHIAVI AL CIRCO TOGNI.

E' stato scoperto ieri dai carabinieri della compagnia di Vibo Valentia, provincia calabrese, un vero e proprio bunker di schiavi, il circo Wanet Togni dove dei cittadini Bulgari dipendenti presso questo mondo di attrazioni, venivano trattati come degli schiavi, privati dei loro documenti e costretti a lavorare per piu' di 18 ore al giorno senza riposare e procurarsi il cibo elimosinando per strada agli automobilisti, e rovistando nei rifiuti alla fine di ogni spettacolo.

Tutto ha inizio nel pomeriggio del 4 maggio del corrente mese il quale, alcuni dipendenti del circo accompagnati da alcuni sindacalisti, si recano presso la caserma dei carabinieri del posto, dove denunciano i fatti a loro accaduti, e quello che doveva essere un lavoro onesto e retribuito e' diventato un vero e proprio carcere, costringendoli ad orari di lavoro fuori dal normale, dalle 6.00 del mattino fino a mezzanotte con una ricompensa  solo quando i lavoratori la chiedevano, per comprarsi qualcosa da mangiare, circa 150 euro il mese, concesse a rate da 10 e 20 euro. Oltre a questo, come se non bastasse, venivano mandati fuori dal circo a distribuire i biglietti per gli spettacoli, ma venivano pedinati dai circensi, per paura che scappassero o andassero a riferire tutto l'accaduto a qualcuno. Il loro alloggio era a dir poco disastroso, dividevano una serie di loculi ricavati sul piano di carico di un camion, privi di riscaldamento, acqua corrente e gas. Costretti a recarsi su di un altro camion dove era stato allestito un improvvisato bagno, condiviso da decine di persone al giorno, in condizioni igieniche che definire fatiscenti sarebbe un eufemismo, spesso privi di acqua o dello stesso sapone. I due titolari del circo Egle Lozopone ed il figlio Giuseppe Mavilla, 36 anni, ogni tanto si rassegnavano a concedergli pochi spiccioli, per comprarsi un pezzo di pane in cambio di turni massacranti senza nessun contratto o forma esistenziale.

L'incubo finalmente e' finito, grazie all'intervento degli uomini dell'arma di Vibo Valentia dei carabinieri dove hanno tratto in arresto madre e figlio, e gli stessi carabinieri si sono preoccupati dei dipendenti e di alcuni artisti circensi, anche loro vissuti in questa vicenda in condizioni disagiate, a scortarli in un posto di accoglienza in attesa di riprendere una vita normale.

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