giovedì 24 gennaio 2013

La tarantella, piu' che una danza, una cultura calabrese rimasta nel tempo

Torniamo a parlare delle tradizioni e della cultura, che caratterizza la Calabria dalle altre regioni, e' una di esse, che e' rimasta focalizzata nel tempo, restando pertinente alla sua cultura e' la Tarantella. La Danza popolaresca, a carattere regionale, la quale tuttavia cambia, nell'impostazione e nelle figure, da zona a zona e persino da paese a paese. Ballata sugli spazi dei villaggi, nelle feste padronali o sulle vie in occasione della vendemmia o dei raccolti ma anche al chiuso, in casa o nei saloni per feste private, ricorrenze o meno, da cui "ballu nto sularu". La musica è offerta dagli strumenti tradizionali: la zampogna e i tamburelli. Il più delle volte danzano soltanto gli uomini e la tarantella assume l'andamento di un duello, in cui si fanno le finte dell'attacco e della difesa. Il cerchio d'attorno detto "rota" prende parte ad esso sottolineando con grida e battiti di mani il ritmo della musica e i passi dei ballerini. In alcuni paesi la tarantella è danzata a due alla volta, a coppie alterne, a volte regolate da un "mastru di ballu" a volte con cambi spontanei. Una delle piu' popolari sonate calabresi o meglio tarantelle e la "Calabrisella mia", ormai diciamo inno nazionale della nostra bella Calabria.

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