Maxi operazione dei carabinieri nella sibarite per spaccio di droga, detenzioni d'armi ed estorsione, conclusasi con l'arresto di 22 persone, con un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Rossano. L'operazione denominata "pitbull", un cane di questa razza che viaggiava sempre con lo spacciatore in macchina per allontanare diversi curiosi, visto che le dosi da spacciare le riponeva in auto, e avvenuta ieri con l'intervento di un centinaio di carabinieri, due elicotteri e un'unita' cinofila che ha permesso di sgominare la grossa organizzazione, di cui oltre agli arrestati altri 47 indagati, che operavano nella provincia di Cosenza e precisamente in piccoli paesini di montagna: Mandatoriccio, Caloveto, Campana e nella citta' di Rossano, dove la droga secondo gli investigatori veniva acquistata a Napoli e rimessa in piazza nell'intera Sibarite.
Dalle dichiarazioni, e' emerso che tutto ebbe inizio nel poco lontano 2009, che dopo l'incendio di uno stabilimento balneare, le forze dell'ordine avviarono delle indagini dove porto' ad individuare una serie di spacciatori, con una intensa attivita' di spaccio di cocaina, hascisc e marjuana e qui i carabinieri grazie a delle intercettazioni telefoniche ed ambientali sono arrivati alla grossa rete di spacciatori individuando circa 200 episodi di consegna di droga, il quale nella stessa giornata di ieri, durante delle perquisizioni sono stati ritrovati un chilo e mezzo di hascisc, messo agli atti nella conferenza stampa tenutasi stamane a Cosenza. Le 22 ordinanze emesse dal gip, solo 21 le persone arrestate, una persone e' irreperibile: Emilio Branca, 51 anni, di Cariati. Le persone in carcere sono 7: Giosue' Roma, Giuseppe mussuto, Olindo Celeste, Mario Stumpo, Dario Aggazio, francesco Guzzi e Maurizio Roma. 14 invece le persone finite ai domiciliari, di cui: Antonio bevacqua, Giuseppe Gambardella, Andrea celeste e Valentina Celeste, poi ancora Francesco Russo, Salvatore Cosentino, Vincenzo Lozzi, Renato Salvatore Rossano, Francesco Antonio Cannas, Cesare Mazza, Cosimo Avena, Giacinto Vaglica e Andrea Vaglica, una banda che operava senza un capo, tollerato dalle cosche della 'ndrangheta.
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