Sono stati avvistati, per caso, in servizio di perlustrazione, da un elicottero della guardia di finanza, due gommoni di clandestini, vicino le coste ioniche e precisamente al largo di Capo Cimiti, nei pressi di Crotone. Una volta avvistati, gli immigrati sono stati affiancati da tre unita' navali due della guardia di finanza e una della guardia costiera, scortandoli successivamente nel porto di Crotone. Gli immigrati erano in tutto 89 di cui 48 uomini, 17 donne e 24 minori di varie nazionalita', afghani, pachistani, iracheni e siriani tutti in ottima salute alloggiando temporaneamente nel Centro di accoglienza Sant'Anna.
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venerdì 30 settembre 2011
CROTONE: AVVISTATI DALLA GUARDIA DI FINANZA DUE GOMMONI DI CLANDESTINI.
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lunedì 19 settembre 2011
I PUFFI DOPPIATI IN CALABRESE.
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domenica 18 settembre 2011
HEIDI E PETER DOPPIATI IN CALABRESE.
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martedì 6 settembre 2011
CALABRIA: LA DONNA NIGERIANA CHE RISCHIA LA LAPIDAZIONE SE VIENE RIMPATRIATA.
La Regione Calabria offre accoglienza a Kate
Omoregbe, la 34enne nigeriana in attesa di essere scarcerata a
Castrovillari e che rischia la lapidazione se rimpatriata perchè si è
rifiutata di sposare un uomo più grande di lei e di convertirsi dal
Cristianesimo all'Islam.
Il
provvedimento di scarcerazione dovrebbe essere notificato oggi al
direttore del carcere di Castrovillari, dove la donna ha finito di
scontare una condanna per reati di droga (per i quali si è sempre
professata innocente). Ancora il decreto non è arrivato all'istituto
penitenziario. È giunto sul posto Pietro Romeo del Dipartimento servizi
sociali della Regione Calabria che ha manifestato la disponibilità per
accogliere la donna in Regione ed evitare che venga portata fuori dai
confini regionali in attesa dell'eventuale espulsione, eventualità che
si manifesterebbe non essendoci in Calabria Cie femminili. La legge
prevede infatti che kate Omoregbe venga trasferita in un Cie, dove
dovrebbe attendere il rimpatrio. Prosegue la campagna di solidarietà nei
suoi confronti e la mobilitazione affinchè venga evitata l'espulsione.
Nel suo Paese la donna nigeriana verrebbe lapidata.
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domenica 4 settembre 2011
LA CALABRIA E ANCHE POESIA.
"Due Passi in Calabria"
Aspra e bella
suoni di voci estranee e amiche
greci mari.
Terra
dove incuria e amore
convivono nel sorriso
spiriti antichi
in terra bruciata
macchiata, d'aranceti verdi
irrigati con orgoglio
sotto il cocente sole
e cristallino mare.
Fieri
di certezze ereditate
popoloo e terra
che incantano sguardi
rapiscono cuori.
Ascolto
silenziosa le ferite
nel racconto di una dignita'
che non l'ha causate.
M'inchino a sagge mura
ammirando un prezioso arco
di pietre antiche
fermo
nell'attesa di un riscatto
per una terra e le sue radici.
Patrizia Ensoli.
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Aspra e bella
suoni di voci estranee e amiche
greci mari.
Terra
dove incuria e amore
convivono nel sorriso
spiriti antichi
in terra bruciata
macchiata, d'aranceti verdi
irrigati con orgoglio
sotto il cocente sole
e cristallino mare.
Fieri
di certezze ereditate
popoloo e terra
che incantano sguardi
rapiscono cuori.
Ascolto
silenziosa le ferite
nel racconto di una dignita'
che non l'ha causate.
M'inchino a sagge mura
ammirando un prezioso arco
di pietre antiche
fermo
nell'attesa di un riscatto
per una terra e le sue radici.
Patrizia Ensoli.
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venerdì 2 settembre 2011
SOVERATO. UN'ALTRA PERLA DELLA CALABRIA.
Soverato è un comune di 9.622 abitanti della provincia di Catanzaro in Calabria.
È situato nella parte sud del golfo di squillace, distante circa 20 km dal capoluogo di regione. Rappresenta il polo turistico più importante sulla costa jonica e proprio per la sua bellezza è definita "la perla dello Jonio".
Soverato è variamente distribuita nel territorio, è possibile distinguere tre zone contingenti, la prima sulla costa, la seconda, poco distante e leggermente distaccata dalla prima, in bassa collina e la terza, alla stessa altezza della seconda, rappresenta quel che rimane della vecchia Soverato (Soverato Vecchia). La popolazione è prevalentemente accentrata nella parte bassa della cittadina. L'area collinare abitata di Soverato prende il nome di Soverato Superiore. Dal punto di vista storico, Soverato, sorge sul territorio che, a suo tempo, si dice sia stato occupato da un villaggio a cui la tradizione erudita locale ha attribuito il poleonimo, attestato solamente per il secolo XVII, di Poliporto, toponimo a cui sono stati attribuiti varie interpretazioni.
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È situato nella parte sud del golfo di squillace, distante circa 20 km dal capoluogo di regione. Rappresenta il polo turistico più importante sulla costa jonica e proprio per la sua bellezza è definita "la perla dello Jonio".
Soverato è variamente distribuita nel territorio, è possibile distinguere tre zone contingenti, la prima sulla costa, la seconda, poco distante e leggermente distaccata dalla prima, in bassa collina e la terza, alla stessa altezza della seconda, rappresenta quel che rimane della vecchia Soverato (Soverato Vecchia). La popolazione è prevalentemente accentrata nella parte bassa della cittadina. L'area collinare abitata di Soverato prende il nome di Soverato Superiore. Dal punto di vista storico, Soverato, sorge sul territorio che, a suo tempo, si dice sia stato occupato da un villaggio a cui la tradizione erudita locale ha attribuito il poleonimo, attestato solamente per il secolo XVII, di Poliporto, toponimo a cui sono stati attribuiti varie interpretazioni.
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SERRA PEDACE IN CALABRIA. LA LOCOMOTIVA ABBANDONATA DIVENTA UN RISTORANTE.
In Calabria le idee particolari sono sempre in primo luogo, come in questo paesino "San Nicola-Silvana Mansio", immerso nella bella Sila Grande, in una stazione a scartamento ridotto piu' alta d'Europa (1406 slm). Quattro vagoni abbandonati, sulla linea San Giovanni in Fiore-Cosenza, fuori uso sono stati ristrutturati e rimessi adibendoli a bar-ristorante e paninoteca, con parcheggio adiacente alla stazioncina e un piccolo parco giochi per bambini. Insomma e' stato pensato proprio a tutto, e deve essere davvero particolare gustare i sapori tipici calabresi nel profumo delle pinete silane, rendendo il posto davvero unico, rispetto alla vita caotica delle nostre citta'.
Un posticino, insomma per chi andasse a visitare la Calabria da mettere nel proprio itinerario, un solo luogo dove si potra' gustare e visitare i posti incantevoli della montagna calabrese.
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Un posticino, insomma per chi andasse a visitare la Calabria da mettere nel proprio itinerario, un solo luogo dove si potra' gustare e visitare i posti incantevoli della montagna calabrese.
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giovedì 1 settembre 2011
IL BUON FORMAGGIO CALABRESE CHIAMATO: "PROVOLA".
Tra tanti sapori, ricette e tradizioni, dimentichevamo uno dei prodotti piu' prelibatii e squisiti che la bella Calabria possa far conoscere al mondo intero: "la provola", un buon formaggio morbido avvolticciolato in una cordiciella dal sapore squisito, usato inoltre come optional per tante ricette da far scioglere su piatti caldi.
Per la produzione della Provola si utilizza il latte crudo di vacca, filtrato e riscaldato fino alla temperatura di 35-38°C. Successivamente è aggiunto caglio in pasta di vitello e, dopo 30-40, minuti si procede alla rottura della cagliata. La massa così ottenuta è fatta riposare per circa 15-20 minuti, quindi si estrae il siero che è riscaldato a 65-70°C. Si rompe nuovamente la cagliata sulla quale è versato il sieroinnesto e poi il siero caldo, mescolando continuamente. La scotta che rimane dalla lavorazione della Ricotta, si aggiunge alla pasta fino a coprirla e questo per mantenere la temperatura e favorire la maturazione che avviene in 4-5 ore. La pasta matura è tagliata e lasciata su un tompagno per ulteriori 30 minuti. Si taglia ulteriormente a pezzetti, si immerge in acqua bollente e lavorata fino ad ottenere una striscia unica. Da questa si staccano delle porzioni che lavorate a mano acquisiscono la forma tipica della scamorza. Appena prodotta, la scamorza è immersa in acqua fredda e, successivamente, in salamoia per circa un'ora. Le Provole sono fatte asciugare anche per alcuni giorni, per poi pronte per essere gustate accompagnate da un buon bicchiere di vino rosso.
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Per la produzione della Provola si utilizza il latte crudo di vacca, filtrato e riscaldato fino alla temperatura di 35-38°C. Successivamente è aggiunto caglio in pasta di vitello e, dopo 30-40, minuti si procede alla rottura della cagliata. La massa così ottenuta è fatta riposare per circa 15-20 minuti, quindi si estrae il siero che è riscaldato a 65-70°C. Si rompe nuovamente la cagliata sulla quale è versato il sieroinnesto e poi il siero caldo, mescolando continuamente. La scotta che rimane dalla lavorazione della Ricotta, si aggiunge alla pasta fino a coprirla e questo per mantenere la temperatura e favorire la maturazione che avviene in 4-5 ore. La pasta matura è tagliata e lasciata su un tompagno per ulteriori 30 minuti. Si taglia ulteriormente a pezzetti, si immerge in acqua bollente e lavorata fino ad ottenere una striscia unica. Da questa si staccano delle porzioni che lavorate a mano acquisiscono la forma tipica della scamorza. Appena prodotta, la scamorza è immersa in acqua fredda e, successivamente, in salamoia per circa un'ora. Le Provole sono fatte asciugare anche per alcuni giorni, per poi pronte per essere gustate accompagnate da un buon bicchiere di vino rosso.
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