venerdì 11 gennaio 2019

Torre Melissa: sbarchi di clandestini ancora sulla costa jonica.

E stata una mattinata gelida con temperature rigide, quella di ieri in Calabria, protagonista ancora una volta, sbarchi di clandestini, dopo quella di agosto a Isola di Capo Rizzuto.

Sono approdati a Torre Melissa, una frazione costiera del comune di Melissa in provincia di Crotone, sul litorale Jonico, dove una cinquantina di Curdi hanno visto le primi luci dell'alba  a \bordo di un imbarcazione a vela, giunti sulla spiaggia del piccolo comune calabrese, che tra l'altro lo stesso gommone è rimasto impigliato a pochi metri dalla spiaggia.

Gli abitanti di Torre Melissa, residenti in zona, si sono subito resi efficenti, soccorrendo gli  immigrati insieme al Sindaco Gino Murgi, arrivati con una barca messa a disposizione dallo stesso hotel che si e' reso disponibile a dare loro un'accoglienza temporanea per asciugarsi e cambiarsi.

Ed e' qui che ancora una volta diventa protagonista il popolo calabrese dove ci mostra non la solita pagina di crimine e 'ndrangheta, ma bensì di solidarieta' e umanita' spontanea che non sa girarsi dall'altra parte.
Forse una lezione di civilta' catapultata in tempi bui e tristi fatti di cattiveria ed egoismo, dove ha visto impegnato in prima linea anche il primo cittadino Gino Murgi, Sindaco di Torre Melissa.

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martedì 28 novembre 2017

S.S. 106, un corteo funebre per non dimenticare il suo degrado.

Si chiama Ferdinando Amoruso detto "Nando" che ha percorso circa 30 km con un corteo funebre.

Non è stata la commemorazione di un defunto, ma bensi, lo stesso Amoruso ha celebrato il funerale del territorio calabrese, con un vero e proprio corteo funebre.
Un momento di rabbia, tristezza, delusione, ma sopratutto un periodo di isolamento delle infrastrutture. Una manifestazione voluta e sentita dal circondario Crotonese, dove hanno aderito diverse associazioni del posto, dando un contributo con la loro presenza, il Comitato Crotone deve Volare, il Movimento a difesa dei diritti dei cittadini, l'associazione di volontariato "Croce della Liberta", il Gruppo Archeologico Krotoniate e la Dante Alighieri.
Inoltre per rendere piu' caparbia e veritiera la manifestazione il Nando si e' fatto rinchiudere dalle associazioni facente parte al corteo, in una gabbia in attesa di risposte concrete da parte delle istituzioni affinche' il problema delle infrastrutture potesse essere risolto.

Il suo scopo e' quello di affrontare tutti e 27 sindaci del Crotonese perche' firmino il progetto gia' approvato dai loro comuni circa 12 anni fa, il tutto per l'ammodernamento della strada statale 106, ormai da tempo abbandonato il tratto crotonese.

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domenica 28 agosto 2016

Lamezia Terme: "Nice to meet you", la manifestazione degli immigrati in memoria dei terremotati

Sono richiedenti asilo politico in Calabria e hanno voluto dare il loro segno di solidarieta' alle zone colpite dal sisma , con i "sambusa".
Un piatto tipico del Kenia, che molto probabilmente servira' per ricostruire un pezzo di Amatrice, rasa al suolo il 24 agosto.
 "Nice to meet you", questo e' il nome della manifestazione, che ieri sera si è svolta sul lungomare di Falerna, sul quale, i richiedenti asilo politico in Calabria, ospiti degli Sprar e gestiti dalla cooperativa Mediaglob, si sono cimentati in un loro piatto tipico del Kenya, "I Sambusa".
Sudanesi, Pachistani, Somali, Nigeriani hanno avuto in concessione gratuita, dallo stesso comune di Falerna e dalla Pro-Loco, un chiosco e un gazebo per poter preparare i loro piatti tipici da far assaggiare ai turisti e residenti del paese tirrenico.
Giorni di festa all'insegna del sapore afrodisiaco e del divertimento, dove le offerte ricavate in questi due giorni, che dovevano essere utlizzate per ricostruire i laboratori dei centri Sprar, sono state invece destinate alle popolazioni che due giorni fa, sono state colpite dal terremoto.
Hanno visto una parte del paese che li ha accolti e li ospita, sprofondare nell'entroterra, immagini devastanti che in qualche maniera hanno risvegliato in loro scene di morte, macerie e distruzione che forse la maggior parte ha vissuto.

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