sabato 6 ottobre 2012

La sila: candidata all'Unesco come parco nazionale nel progetto: "Uomo e Biosfera".

Il Ministero dell'Ambiente in questi giorni a messo a punto un Dossier, dove precisa alcuni parchi d'Italia, ad entrare a far parte dell'Unesco,  un'Associazione fondata nel 1945 dalle Nazioni Unite, per incoraggiare la collaborazione tra le nazioni nelle aree dell'istruzione, scienza, cultura e comunicazione. Un progetto che lo stesso Ministero dell'Ambiente ha trasmesso a fine settembre, al segretario del programma "Uomo e Biosfera". Insieme alla Sila, ad entrare a far parte dell'Unesco, e' stato candidato anche il Monviso, il parco nazionale del Piemonte. Un riconoscimento da parte della stessa associazione che rappresenta un'ulteriore strumento di riconoscibilita' internazionale e si inserisce nella politica di tutela e promozione delle aree protette. La candidatura del Monviso e' stata candidata insieme al vicino parco confinante Francese del Queyras. Dove se qui i due parchi otterranno il riconoscimento, verra' messo in atto un progetto, dove sara' fatta l'unificazione delle due aree protette, creando un solo ed unico parco, che porterebbe alla definizione della prima riserva  della Biosfera  tranfrontaliera in Europa. Insomma un bel passo in avanti per la Calabria, dove per le sue caratteristiche ambientali qualcuno forse se ne e' ricordato, portando in alto, ma sopratutto nel sociale, questa regione, dimenticata da qualcuno in un'angolo di mondo.
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Cariati, una piccola cittadina del Cosentino, fa il suo gemellaggio con Domodossola.

Una bella manifestazione quella che si e' svolta a Verbania, Domodossola, in occasione del 60° anniversario della Ricostruzione della Sezione 2G.B. Scapaccio", con la partecipazione di una delegazione di Carabinieri, guidata dal presidente Cataldo Santoro e da vari rappresentanti dell'amministrazione comunale di Cariati e il presidente dell'A.N.C. della vicina Ciro' Marina. All'evento era presente anche un'associazione "Cariatesi a Milano", guidata dal presidente Giuseppe Parise. Hanno aderito alla Cerimonia di Gemellaggio diverse autorita' militari e personalita' civili, tra cui il presidente della commissione del Bilancio del Senato Walter Zanetti, il sindaco di Domoddossola, il prof. Mariano Cattini e tutti i sindaci della Val d'Ossola. La festa e' iniziata, con la cerimonia di gemellaggio tra le due delegazioni, con un monumento floreale ai caduti di Nassiriya e la visita al Comando della Compagnia. Poi di seguito si e' svolto il raduno delle Associazioni dell'Arma, per la posa di una corona d'alloro al monumento ai caduti, sfilando per le varie vie della cittadina, dove infine il corteo  si e' recato nel teatro Comunale di Domodossola, per celebrare il Gemellaggio, fonte di primaria importanza della manifestazione. Al rientro in Calabria, a Cariati, il presidente Cataldo Santoro, a riferito il buon esito della manifestazione, esprimendo le sue emozioni di aver sfilato con il gonfalone della citta' di Domodossola.
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Sila Grande e Cultura: L'Elefante di Pietra. Uno scherzo della natura o una scoperta archeologica?

Torniamo a parlare di quel piccolo paesino ai piedi della Sila Grande, Campana in provincia di Cosenza, dove in un recente post abbiamo parlato degli scambi culturali con gli Egiziani, questa volta, parliamo si di cultura, ma specialmente di cio' che e' capace la natura, se non e' uno scherzo dell'uomo. Da qualche secolo o addirittura millenni, due rocce enormi a forma di elefante ed uno a forma di ciclope, sono stati scoperti, alla fossiata, di preciso a confini con la Sila grande. La scoperta e' stata fatta da un giovane architetto di Cosenza Domenico Canino, che era capitato li, sul territorio di Campana, per altre cose e precisamente alla ricerca di monete antiche. Un giovane in gamba che ha portato avanti la scoperta dove lui stesso ha saputo riaccendere i riflettori sulla vicenda. Lo stesso Canino dice che e' un 'elefante esistito circa 12.000 anni fa.  Insomma un vero capolavoro di 5 metri scolpito su di una roccia e poco distante, un'altra scultura, pero' di difficile interpretazione. Sembrerebbero due gambe umane fino alle ginocchia, perche' il resto del corpo deve essere stato mutilato e i suoi resti sparsi sul terreno circostante ad una decina di metri. Ma la scultura piu imponente e' l'elefante, dove dalle caratteristiche cosi' marcate si pensa sia stata opera davvero di un grande artista. Solo un zanna, mancante del pezzo finale, arriva a misurare 1,80 centimetri, intera sarebbe stata 2,20 metri.
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